Si è conclusa ufficialmente la stagione di Fortuna Liga. Un’annata ricca di novità: su tutte la fase finale inserita al termine della regular season, che ha cambiato – seppur non completamente – i verdetti stabiliti al termine della 30° giornata. Un esperimento che non ha riscontrato grande successo ma che ha confermato la superiorità dello Slavia Praga rispetto alle avversarie e ha regalato un posto in Europa a sorpresa al Mlada Boleslav. Andiamo ad analizzare quanto fatto dalle 16 squadre del massimo campionato ceco:

SLAVIA PRAGA 10: Dopo aver conquistato il primo posto a inizio settembre, non ha più mollato la vetta della classifica sottraendo lo scettro di miglior squadra della Repubblica Ceca al Viktoria Plzen. Gioco spumeggiate e votato all’attacco e una rosa completa e adeguata per affrontare tre competizioni: la squadra di Trpisovsky è riuscita ad essere molto continua. E i numeri parlano chiaro: lo Slavia ha meritando la vittoria del titolo laureandosi campione con il miglior attacco e la miglior difesa del torneo.
VIKTORIA PLZEN 7.5: Nonostante il secondo posto, i rossoblù possono essere soddisfatti della stagione. Gli uomini di Vrba sono riusciti a tenere aperta la lotta per il titolo fino alla penultima giornata della fase finale contro uno Slavia più ‘ricco’. Tuttavia dal punto di vista del gioco c’è stato un netto passo indietro rispetto alla stagione precedente, con il Viktoria che è riuscito a portare a casa i tre punti in molte occasioni con una sola rete di scarto – segnando addirittura il record di vittorie di misura -, facendo prevalere la maggiore qualità dei singoli rispetto ad avversari di caratura inferiore.
SPARTA PRAGA 4.5: Un altro anno da dimenticare. Dopo l’ottimo avvio, la squadra granata si è gradualmente sciolta allontanandosi dai vertici della classifica. Il terzo posto migliora leggermente quanto fatto nella passata stagione, ma c’è da lavorare ancora tanto per colmare il gap con Slavia e Plzen. Le speranze sono affidate a Tomas Rosicky, che nel ruolo di direttore sportivo potrà accelerare la crescita del club grazie alla sua grande esperienza.
JABLONEC 7: Stagione memorabile per i biancoverdi, che per la prima volta nella storia hanno disputato la fase a gironi di una competizione europea. L’impegno internazionale non ha però distolto l’attenzione dal campionato, dove la squadra allenata da Rada è riuscita a piazzarsi ancora una volta dietro le tre big del torneo Slavia, Plzen e Sparta Praga. Il calcio offensivo e spettacolare ha pagato con lo Jablonec che non ha avuto molte difficoltà a conquistare un nuovo piazzamento europeo.
BANIK OSTRAVA 5: Buona prima metà, pessima seconda parte. Nonostante sia tornato nella parte alta della classifica a distanza di anni, il Banik non può essere certamente soddisfatto per quanto raccolto in questa stagione. Nel 2019, i biancoblù hanno sprecato quanto di buono avevano fatto nella prima metà gettando all’aria la qualificazione in Europa League prima attraverso il campionato con il sesto posto, poi in MOL Cup con la finale persa contro lo Slavia Praga e infine nello spareggio contro il Mlada Boleslav.
SLOVAN LIBEREC 6.5: Non era certamente tra le favorite per un posto in Europa e il sesto posto finale rappresenta senza dubbio un ottimo risultato. Qualificazione sfiorata ma pochi rimpianti per una stagione sicuramente più che positiva. Fondamentale la mano di Zsolt Hornyak, che ha saputo dare un’identità alla squadra e portarla nel gruppo per il titolo. Scommessa vinta anche con Kozak, che si è rilanciato dopo l’ultimo periodo negativo in Italia e nella prossima stagione vestirà la maglia dello Sparta Praga.
MLADA BOLESLAV 8: Club ambizioso e una pazza voglia d’Europa. Dopo una prima parte disastrosa, la squadra è riuscita a cambiare marcia – soprattutto grazie al vena realizzativa di Nikolay Komlichenko, autore di 29 gol in stagione – e conquistare prima il titolo del gruppo centrale e poi sconfiggere il Banik Ostrava nello spareggio per l’Europa League. Una qualificazione europea che ha del clamoroso ma che risulta meritata per la grinta e l’organizzazione mostrate sul terreno di gioco.
SIGMA OLOMOUC 5: Il terribile inizio dopo l’eliminazione nei preliminari di Europa League è stato compensato da una seconda parte di stagione ad alta velocità. Un blackout iniziale che piano piano è scemato, con una salvezza conquistata con largo anticipo. Tuttavia era necessario un cambio di guida tecnica per dare nuovi stimoli alla squadra: Vaclav Jilek ha salutato, ora bisogna ricostruire.
ZLIN 5: Alti e bassi e un’altra opportunità sprecata. Dopo una prima metà di campionato in cui si è vista la mano di Bilek, con un gioco interessante e divertente, l’approdo sulla panchina del Kazakistan del tecnico – che ha salutato gli ‘Sevci’ – ha portato a un cambio radicale di rotta. Il suo successore, Roman Pivarnik, non è riuscito a portare avanti il suo lavoro con un lungo periodo di crisi dal punto di vista dei risultati e la sconfitta nel doppio confronto con il Mlada Boleslav nella finale del raggruppamento per l’Europa League.
TEPLICE 4: Una stagione nettamente al di sotto delle aspettative. Una squadra non all’altezza, che è riuscita a raccogliere ancor meno delle sue reali potenzialità e che deve necessariamente essere migliorata. Lo 0-8 la peggior sconfitta interna della storia del campionato ceco: una macchia indelebile per la società gialloblù.
BOHEMIANS 1905 4.5: I ‘canguri’ hanno vissuto una stagione di grande sofferenza con la salvezza raggiunta solamente in extremis, nell’ultimo turno della fase finale. L’assenza di un attaccante affidabile e la maledizione del ‘Dolicek’ hanno complicato tutto con la squadra di Hasek che ha rischiato fino all’ultimo di retrocedere in 2.Liga. Forse la rosa non è stata costruita adeguatamente o forse il gioco di Hasek è stato oramai neutralizzato dagli avversari: ora bisogna ripartire ed evitare di bissare la stagione appena conclusa.
SLOVACKO 6: Dopo un avvio sotto la guida di Michal Kordula in cui il bel gioco non ha portato i risultati, la cura Svedik è stata efficace. La squadra di Uherske Hradiste ha conquistato la permanenza in Fortuna Liga con tre turni d’anticipo raccogliendo il maggior numero di punti nel raggruppamento per la salvezza.
OPAVA 6.5: Nei momenti difficili ci ha pensato capitan Zavadil a prendere in mano la squadra. Un vero e proprio leader, fondamentale nel raggiungimento dell’obiettivo salvezza. E’ lui l’uomo dell’anno in casa Opava, ma il merito va condiviso con Ivan Kopecky, tecnico pragmatico che al suo ritorno a ‘casa’ ha saputo trovare il giusto assetto tattico. Qualche difficoltà iniziale, poi l’ascesa verso una permanenza meritata.
PRIBRAM 5.5: L’addio a stagione in corso di Josef Csaplar, il ritorno di Matousek e una stagione prolungata fino al 2 giugno. Non è andata proprio secondo i piani in casa neroverde. Nadvornik è riuscito a raggiungere l’obiettivo minimo della salvezza solamente attraverso i playout al termine di un’annata ricca di colpi di scena.
KARVINA 5: Ancora una volta la salvezza è arrivata in extremis. E se nella scorsa stagione fu conquistata a Jihlava nell’ultima partita dell’anno, questa volta sono serviti i playout. Grande protagonista Frantisek Straka, un vero specialista delle missioni impossibili.
DUKLA PRAGA 3: Disastro! Peggior attacco e seconda difesa più battuta del campionato, oltre al record negativo di sette sconfitte nei primi 7 turni. Una stagione nera per i giallorossi che retrocedono meritatamente in 2.Liga.