ESCLUSIVA: “ilCalcioCeco” intervista i tifosi giunti dalla Repubblica Ceca (e non solo) al Franchi per Fiorentina-Slovan Liberec

Non è certamente una stagione fortunata, ma i tifosi dello Slovan Liberec non sono di certo sprovvisti di fiducia e pazienza.

L’annata 2016/2017 non è iniziata nel migliore dei modi, tra risultati negativi che costringono il club a stazionare momentaneamente nella parte destra della classifica, al nono posto a -18 dalla vetta, e lo strano caso della malattia infettiva virale che ha colpito parte di squadra e staff tecnico al ritorno dalla trasferta di Baku, in Azerbaigian, nel primo match di Europa League contro il Qarabağ. Tutti, compreso il tecnico Trpišovský, sono stati messi in quarantena per evitare il contagio e impedire il degenerarsi della malattia, imponendo al club uno stop forzato dell’attività agonistica per circa una settimana. Con la sconfitta di Firenze di giovedì scorso, la formazione di Trpišovský ha inoltre definitivamente abbandonato il sogno europeo, con la matematica eliminazione con due turni d’anticipo.

Proprio in occasione del match disputato nel capoluogo toscano, “ilcalcioceco.altervista.org” ha intervistato in esclusiva alcuni tifosi cechi dello Slovan (e non solo) sull’attuale momento del club di Liberec.

Il primo è Aleš Zahejský, 41 anni, giunto a Firenze da Liberec proprio per seguire il suo club del cuore e nel contempo apprezzare dal vivo la bellezza dell’Italia. “Quest’anno lo Slovan sta vivendo un momento difficile: la squadra gioca bene e dunque ritengo che ci sia un po’ di sfortuna nel rendimento negativo. Io sono convinto che la squadra risalirà in classifica, anche se l’obiettivo di tornare in Europa resta difficilissimo”. Poi sul tecnico Trpišovský: “C’è tanta fiducia in lui. È un grande allenatore: siamo tutti contenti che sia rimasto e nonostante l’offerta del club più importante del paese, lo Sparta Praga”.

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Anche Martin Půček, 28enne di Kladno, nutre grande fiducia nei confronti di tecnico e squadra: “Non la chiamerei una stagione negativa o crisi. Per quanto riguarda l’Europa League, lo Slovan nelle prime tre partite non ha mai giocato male, ma purtroppo ha pagato gli errori individuali, che le squadre con maggiore esperienza in campo internazionale hanno saputo sfruttare al meglio. In campionato, il Liberec ha avuto un avvio di stagione difficile e ha perso tanti punti; non bisogna però dimenticare l’assenza prolungata del difensore Pokorný, che nonostante i 23 anni è già capitano e un pilastro della squadra”. Infortunatosi a settembre, egli è rientrato solamente nel match di domenica contro lo Sparta Praga, a distanza di due mesi.

Martin ci parla inoltre delle prospettive dello Slovan in questa stagione e l’obiettivo del club biancazzurro di tornare in Europa. “In campionato tutto fa pensare che la Top 5 rimarrà tale (Sparta, Plzeň, Slavia, Boleslav e Zlín, nda) e quindi se il Liberec vorrà ritornare in Europa League la strada più facile da percorrere sarà quella della MOL Cup, la Coppa Nazionale. Negli ottavi di finale, che si disputeranno il 30 novembre, lo Slovan giocherà in casa del Taborsko, un avversario sicuramente ‘alla portata’; considerando che sia lo Sparta che il Plzeň sono fuori, ci sono ottime possibilità di vincere la coppa. Se il Liberec riuscirà a vincere la partita degli ottavi di finale e in primavera avrà raggiunto una posizione di classifica tranquilla, sicuramente potrà puntare tutto sulla coppa e tornare in Europa”.

Pavel Vodička era a Firenze per assistere dal vivo al match di Europa League. Nativo (e tifoso) di Teplice ma italiano di adozione, egli vive a Montepulciano da qualche anno ed è un grande tifoso della Fiorentina di Paulo Sousa. Classe 1986, egli ha infatti fondato il fan club “Fiorentina.cz” dedicato a tutti i tifosi cechi della Viola. Nonostante ciò, egli continua a seguire il football della sua terra d’origine: “Credo che Trpišovský sia un grande allenatore. Lo ammiro e devo dire che lo volevo a Teplice già l’anno scorso. Il Liberec è una squadra che ha sempre avuti questi alti e bassi, ma quest’anno non credo che ce la farà ad arrivare in Europa: Slavia, Mlada Boleslav e Zlin stanno dimostrando di poter tenere il passo delle grandi Sparta Praga e Viktoria Plzen”.

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Ma com’è considerato il calcio italiano in Repubblica Ceca e quali solo le differenze con quello ceco?” L’intervista prosegue con un’analisi del ‘prodotto’ calcistico italiano all’estero, e nello specifico in Cechia.

Tempo fa, il calcio italiano era amatissimo, forse il numero 1 fra quelli stranieri. Stiamo parlando degli ‘anni 90’ e le ‘7 sorelle’ – afferma Pavel – Ricordo che c’erano per esempio molti tifosi di Parma. Oggi la cosa è un po’ scemata, con la gente che segue maggiormente il calcio inglese e spagnolo. Quello italiano è sceso al terzo posto”. D’accordo con lui anche Martin e Aleš. Il primo confessa che in Repubblica Ceca il calcio italiano è visto solamente tattica e gioco difensivo. “Secondo me non è il modo corretto di vederlo. Sicuramente c’è una grande differenza di soldi: chiaramente le squadre italiane hanno dei budget molto più grandi: per esempio il Bologna, una squadra di fascia medio-bassa, è venuta a prendersi uno dei migliori giocatori del campionato, Ladislav Krejčí“. Differenze di cui parla anche Pavel: “Ci sono molti più soldi nel calcio italiano rispetto a quello ceco, e molte più persone che lo seguono. In Cechia, è raro vedere stadi con più di 10.000 spettatori. A livello calcistico credo che non ci sono tantissime differenze se non per le qualità dei singoli e la intensità di gioco. Ovviamente la qualità di giocatori in Italia è molto più alta, ma comunque si tratta di un calcio dove in primis ci sono fisicità e tattica”.

Il calcio italiano è dunque molto apprezzato in Repubblica Ceca, anche grazie a un’icona del football del nuovo millennio dei due paesi, come ricorda Aleš: “È un campionato molto seguito, così come seguiamo la Nazionale Italiana. Campioni di livello assoluto, così come le sue leggende e la sua storia. Quello italiano è sicuramente uno tra i campionati più seguiti, insieme a quello inglese, spagnolo e tedesco. Poi c’è anche la questione legata a Nedved, pallone d’oro ceco che ha vestito le maglie di Lazio e Juventus, di cui oggi è vicepresidente”.

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